Il punto di vista di Terry Renda
La quarantena è ormai finita ma cosa succede se le forme intorno a noi richiamano la forma di ciò che ha stravolto le nostre vite?
è una maledizione o un monito?
Dov’è la giusta chiave di lettura di questa beffarda natura?
La fotografa Terry Renda ha osservato la biodiversità intorno alla sua casa riconoscendone l’immagine che i media ci hanno riproposto per settimane e riflettendo su quali conseguenze abbia apportato alla sua vita e al suo lavoro.
“Se le idee viaggiano lungo più binari certamente fortificano il loro potere”
Milano, settembre 2019.
Mi sono trasferita per un nuovo inizio ma la mia permanenza è durata ben poco, giusto qualche mese. Sono rientrata nella mia città di residenza, Lucca, a marzo 2020, con l’idea di rimanerci una settimana, giusto il tempo di fare un frettoloso cambio di stagione.
Questo inconsueto nemico chiamato Covid-19 che ha invaso e cambiato progressivamente le nostre vite non mi ha permesso di poter far rientro a Milano. In una prima fase ho sottovalutato il tutto, credendo che nulla avrebbe cambiato i miei piani, le mie abitudini, quella che da poco era diventata la nuova routine.
Ad un tratto però è stato come se tutti gli sforzi degli ultimi mesi, per iniziare la mia nuova sfida, fossero stati spazzati via da un mostro invisibile. Continuavo a occuparmi di fotografia ma in un luogo nuovo. Quello che più mi entusiasmava era condividere e sperimentare insieme ad altri il lavoro fotografico pensando che se le idee viaggiano lungo più binari certamente fortificano il loro potere.
La nuova dimensione che siamo stati portati a vivere mi ha fatto riflettere su quanto lo scambio con il mondo esterno sia fondamentale.
In questi mesi ho rivalutato soprattutto le mie priorità e ho acquisito uno sguardo diverso sul mondo. Ho osservato ciò che avevo intorno: i profumi, i colori, la bellezza della natura che sembra aver beneficiato del nostro forzato letargo.
E poi che strana cosa!
Alcune forme di fiori, piante, piccoli animaletti, mi restituivano una specie di metamorfosi di quel dannato virus. Come se ormai la sua immagine al microscopio si fosse ben consolidata nella mia mente. Allora ho iniziato a sperimentare e a servirmi di quello che la natura mi offriva per plasmare e rendere visibile ciò che in questo momento è trasparente e non percepibile ai nostri occhi ma costantemente presente.
Da qui la domanda: cos’è una presenza costante da cui doversi proteggere?
Ricominciare a vivere le nostre vite di prima è impossibile, è come entrare in una nuova dimensione. Dopo più di due mesi trascorsi dentro la mia abitazione, pochi giorni fa ho messo il piedi fuori casa, e mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie. Ma di meraviglioso intorno a me vi era ben poco. La sensazione era comunque quella di dover comprendere e considerare delle nuove regole, percepivo chi era intorno a me con un aspetto diverso, estraneo è ormai il mondo in cui mi sono ritrovata a vivere.
Cosa ci dice la natura? Ogni suo nuovo aspetto sarà un inizio per creare e raccontare attraverso qualsiasi forma d’arte la nostra nuova vita in questo ecosistema complesso. Sarà più difficile di quella di prima, ma potrà essere anche più consapevole.
Con un promemoria: le azioni di ognuno di noi ricadono sempre sull’intera collettività.
Terry Renda
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Originale e profonda
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