La XV edizione di Fotografia Europea spalanca le porte all’immaginazione e riflette sulla capacità della fotografia di nutrirsi di fantasie.
L’appuntamento è a Reggio Emilia dal 17 aprile al 24 maggio.
“La fantasia è la facoltà più libera delle altre, essa infatti può anche non tener conto della realizzabilità o del funzionamento di ciò che ha pensato. È libera di pensare qualunque cosa, anche la più assurda, incredibile, impossibile. L’invenzione usa la stessa tecnica della fantasia, cioè la relazione fra ciò che si conosce, ma finalizzandola a un uso pratico”.
Il preziosissimo libro di Bruno Munari “Grammatica della fantasia” si apre con queste parole. E da queste parole parte la riflessione e ideazione della quindicesima edizione di Fotografia Europea.
La libertà della fantasia che Munari riteneva essere fondamento della creatività, viene riletta e analizzata nella funzione che riveste in fotografia. A dispetto dell’idea di una fotografia che ritrae e rispecchia la realtà, il festival recupera quell’idea di linguaggio fotografico che si nutre della creatività e di narrazioni (anche assurde), così cara ai surrealisti.
Il titolo “FANTASIE. Narrazioni, regole, invenzioni” ci dice che la fantasia e le regole convivono nella creazione di narrazioni. Sarà possibile scoprirlo e vederlo con i nostri occhi nelle mostre in programma nelle principali sedi espositive della città. Curata dal Comitato Scientifico della Fondazione Magnani Rocca, con la direzione artistica di Walter Guadagnini, questa edizione si muove tra l’esplorazione di una logica rigorosa e tecnica e la libertà di azione di ogni fotografo.
Un assaggio delle mostre in programma
Il fulcro espositivo di questa edizione sarà rappresentato dai Chiostri di San Pietro che ospiteranno cinque esposizioni.
Controvisioni. Dalla fantasia alla fantasmagoria, mostra antologica di Joan Fontcuberta indaga il confine sottile tra realtà e illusione; Silences di Jitka Hanzlová ci regalerà composizioni e visioni pittoriche.
Chas Chas, di Luis Cobelo, il ritratto di un mondo in cui la fantasia non ha limiti e “ciò che si è perso si ritrova”; Sirius, di Anna Szkoda, progetto fotografico che ci porterà nella Germania dei primi anni Ottanta.
Ci sarà anche una video installazione: L’Isola di Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian, che raccoglie le ultime immagini e i suoni di una comunità che sta scomparendo.
Il Teatro Valli sarà sede di un progetto inedito di Alex Majoli (nella lita dei nostri libri preferiti del 2019) dedicato al rapporto tra il Teatro e la città.
Un progetto doppiamente speciale. Infatti la mostra sarà presentata in anteprima a Fotografia Europea e permetterà ai visitatori di scoprire spazi solitamente non aperti al pubblico.
Spazio Scapinelli ospiterà le tre mostre personali dei vincitori della open call lanciata dal festival. Si tratta di Atlas di Alessandra Baldoni, The Denial I – A Family Portrait di Alexia Fiasco e Valparaiso di Francesco Merlini.
C’è anche spazio per i giovanissimi grazie al Progetto Speciale diciottoventicinque dedicato alla formazione di giovani aspiranti fotografi. I ragazzi selezionati hanno realizzato un’opera collettiva, guidati da Sara Munari.
Infine, i chiostri di San Domenico ospiteranno la mostra dell’ottava edizione di Giovane Fotografia Italiana che valorizza i talenti under 35.
Fotonica: l’incontro tra fotografia e musica
Oltre ai diversi eventi in calendario, soprattutto nelle tre giornate inaugurali (17, 18, 19 aprile) come conferenze, incontri, visite guidate con gli artisti, presentazione di libri, spettacoli, una super novità è l’incontro tra fotografia e musica elettrocnica.
Si tratta di Fotonica: una declinazione musicale di Fotografia Europea con la direzione artistica di Max Casacci, produttore e fondatore dei Subsonica, in collaborazione con The Italian New Wave.
Le occasioni di creare narrazioni, cogliere stimoli, rimescolarli e nutrirci di fantasie non mancano.
Non fremi già di curiosita?
Articolo di Maria Serena Bongiovanni
Fotografia Europea
www.fotografiaeuropea.it
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